In questa torrida estate si è scatenata una feroce polemica in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate da Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, che ha deciso di non aprire le porte del suo concorso alle trans. Rikkie Valerie Kollé, l’attrice e modella transgender che ha vinto l’edizione 2023 di Miss Olanda a dicembre parteciperà a Miss Universo come rappresentante del proprio Stato, transgender è anche Anne Jakrajutatip, l’ imprenditrice thailandese a capo del concorso di bellezza, nato in California nel 1952, che ogni anno elegge la donna più bella del mondo. In Italia questo è un tabù: “Nel mio regolamento, al momento, non ho ancora aperto alle transgender, poiché ritengo che le concorrenti debbano essere nate donne e per ora non ritengo di cambiarlo. Al momento, solo due transgender hanno richiesto di partecipare a Miss Italia, ma non è possibile” – ha dichiarato la Mirigliani qualche giorno fa. Pronta la risposta di Stefania Zambrano, attrice impegnata nel sociale, ideatrice e organizzatrice, in collaborazione con Luigi Papacciuoli, di Miss Trans Europa, l’originale e trasgressivo concorso di bellezza dedicato al mondo Lgbt, giunto alla sua undicesima edizione, che si terrà il 9 e il 10 settembre, alla Mostra d’Oltremare di Napoli: “Siamo nel 2023 ed ancora si discute se ammettere o meno le trans in un concorso di bellezza, è assurdo, io al posto della padrona di casa, la signora Mirigliani, mi vergognerei, non è possibile fare ancora discriminazioni sul genere, noi siamo persone con sentimenti ed emozioni uguali agli altri. È vero che il concorso ha perso la sua importanza e la sua notorietà, prima era trasmesso in prima serata su Rai Uno, ora non si sa, forse sul web. L’organizzatrice del concorso ha deciso di toccare pubblicamente tematiche legate alla comunità Lgbtq per avere più visibilità e pubblicità, è inconcepibile una manovra del genere. La Mirigliani ha fatto una promessa, qualche tempo fa, che avrebbe fatto il possibile per far partecipare le ragazze transgender al suo concorso così come io faccio delle promesse ai miei compagni, che non mantengo perchè, alla fine, li lascio e non li sposo”. Anche Vladimir Luxuria ha criticato la decisione della Mirigliani: “Io sono favorevole alle pari opportunità – ha detto all’Adnkronos -. Così come credo debbano valere nello sport, altrettanto deve accadere per un concorso di bellezza. Trovo fuori dal tempo che si escluda dalla partecipazione a Miss Italia un transgender che ha ultimato la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti. Perché, se uno ha compiuto la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti, deve presentare il certificato di nascita? Bisognerebbe semplicemente farle un provino, come accade con tutte le altre concorrenti. Io penso sia ormai veramente fuori dal tempo escludere delle donne in tutto e per tutto dal concorso”. Anche qui Stefania ha qualcosa da dire: “Luxuria partecipò come giurata perché le promisero che l’anno successivo avrebbero partecipato anche le ragazze trans e così non è stato. Anche Vladimir dovrebbe vergognarsi, lei è una combattente, non si è sentita discriminata a sedere in giuria mentre le sue sorelle non potevano gareggiare? Forse nella sua indole è rimasta ancora un uomo. Se mi avessero dato tantissimi soldi per stare in giuria, avrei rifiutato, non sarei mai andata se non avessi visto sfilare e concorrere anche una trans”.
In questa torrida estate si è scatenata una feroce polemica in seguito ad alcune dichiarazioni
rilasciate da Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, che ha deciso di non aprire le porte del suo concorso alle trans. Rikkie Valerie Kollé, l’attrice e modella transgender che ha vinto l’edizione 2023 di Miss Olanda a dicembre parteciperà a Miss Universo come rappresentante del proprio Stato, transgender è anche Anne Jakrajutatip, l’ imprenditrice thailandese a capo del concorso di bellezza, nato in California nel 1952, che ogni anno elegge la donna più bella del mondo. In Italia questo è un tabù: “Nel mio regolamento, al momento, non ho ancora aperto alle transgender, poiché ritengo che le concorrenti debbano essere nate donne e per ora non ritengo di cambiarlo. Al momento, solo due transgender hanno richiesto di partecipare a Miss Italia, ma non è possibile” – ha dichiarato la Mirigliani qualche giorno fa. Pronta la risposta di Stefania Zambrano, attrice impegnata nel sociale, ideatrice e organizzatrice, in collaborazione con Luigi Papacciuoli, di Miss Trans Europa, l’originale e trasgressivo concorso di bellezza dedicato al mondo Lgbt, giunto alla sua undicesima edizione, che si terrà il 9 e il 10 settembre, alla Mostra d’Oltremare di Napoli: “Siamo nel 2023 ed ancora si discute se ammettere o meno le trans in un concorso di bellezza, è assurdo, io al posto della padrona di casa, la signora Mirigliani, mi vergognerei, non è possibile fare ancora discriminazioni sul genere, noi siamo persone con sentimenti ed emozioni uguali agli altri. È vero che il concorso ha perso la sua importanza e la sua notorietà, prima era trasmesso in prima serata su Rai Uno, ora non si sa, forse sul web. L’organizzatrice del concorso ha deciso di toccare pubblicamente tematiche legate alla comunità Lgbtq per avere più visibilità e pubblicità, è inconcepibile una manovra del genere. La Mirigliani ha fatto una promessa, qualche tempo fa, che avrebbe fatto il possibile per far partecipare le ragazze transgender al suo concorso così come io faccio delle promesse ai miei compagni, che non mantengo perchè, alla fine, li lascio e non li sposo”. Anche Vladimir Luxuria ha criticato la decisione della Mirigliani: “Io sono favorevole alle pari opportunità – ha detto all’Adnkronos -. Così come credo debbano valere nello sport, altrettanto deve accadere per un concorso di bellezza. Trovo fuori dal tempo che si escluda dalla partecipazione a Miss Italia un transgender che ha ultimato la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti. Perché, se uno ha compiuto la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti, deve presentare il certificato di nascita? Bisognerebbe semplicemente farle un provino, come accade con tutte le altre concorrenti. Io penso sia ormai veramente fuori dal tempo escludere delle donne in tutto e per tutto dal concorso”. Anche qui Stefania ha qualcosa da dire: “Luxuria partecipò come giurata perché le promisero che l’anno successivo avrebbero partecipato anche le ragazze trans e così non è stato. Anche Vladimir dovrebbe vergognarsi, lei è una combattente, non si è sentita discriminata a sedere in giuria mentre le sue sorelle non potevano gareggiare? Forse nella sua indole è rimasta ancora un uomo. Se mi avessero dato tantissimi soldi per stare in giuria, avrei rifiutato, non sarei mai andata se non avessi visto sfilare e concorrere anche una trans”.