SIMONE BACCI ARTISTA A 360′.
A cura di Ilaria Solazzo.

Il panorama artistico musicale internazionale mostra artisti e talenti emergenti che, grazie ad impegno e tanta voglia di fare, riescono a farsi strada in questo mondo spietato moderno. Tra questi, “spicca” certamente il nome di Simone Bacci. Simone è presente su tutti i social, su Instagram vanta 112mila follower, e su You Tube il suo video ha registrato 75.835 visualizzazioni. Simone è uno dei volti noti dei social network più in ascesa del momento. Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con lui e farci raccontare un po’ di più sul suo percorso artistico e su questo nuovo progetto pubblicato da poco. Quindi ecco a voi, la nostra intervista a Bacci.

Il video della sua canzone è ufficialmente online ed è già un successone

INTERVISTA

ILARIA – Simone benvenuto su questa “frizzante” testata giornalistica. Grazie per aver accettato di concederti ai nostri microfoni. Per cominciare vorrei chiederti: la tua canzone cosa racchiude? Raccontaci…
SIMONE – Sto benissimo, fortunatamente. Grazie per l’inatteso e graditissimo invito. La mia canzone riassume la mia vita. Casa, famiglia, problemi e morte di mio padre, anoressia, depressione, ansia sociale, centro per disturbi alimentari e brutta malattia di mia madre. Ricordo ancora quando praticamente ero bloccato in ospedale, con un sondino perchè pesavo circa 39kg. Mi sentivo sbagliato, incompreso, diverso dai miei coetanei e probabilmente mi ammalai proprio per questo motivo. Dopotutto gli anni precedenti non li avevo passati a casa mia, ma in una casa famiglia e si sa, i ragazzini da piccoli sono tremendamente stronzi e certe cose te le fanno pesare. Nelle orecchie ascoltavo solamente un artista: Emis Killa (praticamente se sono vivo lo devo alla sua musica). Nei momenti più tristi mettevo play a canzoni tipo “Alzati e combatti” e magicamente mi tornava il sorriso. Le sue canzoni erano molto più efficaci di quelle dannate pillole che sono stato costretto ad ingerire per svariati anni della mia adolescenza. La mia canzone non è affatto una roba dove mi piango addosso, tutt’altro, è un mezzo che serve a me per comunicare la mia rabbia, una sorta di rivalsa verso tutte le persone che mi hanno fatto sentire sbagliato. Non punto alla fama, voglio solamente lasciare un pezzettino di me a tutti voi.

ILARIA – “SIMONE” è il titolo del tuo brano… Raccontaci.
SIMONE – In “SIMONE” parlo di me. Della mia vita. Di chi ero e di chi sono oggi. Mi sono avvicinata alla musica poiché da bambino sono stato vittima di bullismo, è difficile parlarne, ma è proprio grazie alla musica che ne sono uscito fuori. Nei miei testi infatti la tematica è questa, cerco di tirare fuori ciò che ho dentro per liberarmi da tutto. Mi contrappongo a tutti i “personaggi” strambi dei social, nella maggior parte omologati nel loro modo di fare e nel voler figurare in un certo modo, non si tratta solo di musica. Oggi più che mai sembra contare solo apparire perfetti, omettere i propri disagi, mostrarsi nella maggior parte dei casi per ciò che non siamo. Io voglio essere amato e rispettato per ciò che sono nella realtà.

ILARIA – Che cosa significa per te essere un Musicista Emergente? Quali sono i lati positivi e quali i negativi?
SIMONE – Io penso che la musica ti sceglie, non sei tu che scegli la musica; non penso che ci sia differenza tra artisti emergenti o non, poiché portiamo tutti avanti un solo obbiettivo: quello di far conoscere la propria musica, raccontarsi, e cercare di portarla nei cuori delle persone.

ILARIA – Che rapporto hai con i social network? E secondo te che rapporto c’è tra i social e la musica, oggi?
SIMONE – I social network sono un ottima opportunità di pubblicità, ovviamente oltre alle radio e comunicati stampa, penso che al giorno d’oggi questo strumento riesca a portarti ad un pubblico più ampio.

ILARIA – La pandemia, secondo te, ha influenzato la scena musicale?
SIMONE – Certo, la pandemia ha creato un vero e proprio muro tra le persone. Non abbiamo più potuto vivere concerti per un sacco di tempo, non abbiamo potuto uscire per lunghi mesi.
Il Covid ha fermato la vita. Spero che questa malattia arriverà ad estinguersi.

ILARIA – C’è qualche giovane artista che ti piace particolarmente tra quelli che si stanno affermando nello scenario pop urban hip hop italiano e/o internazionale?
SIMONE – Mi piace chi osa, chi sperimenta e chi porta novità. In campo internazionale impossibile non citare Kanye West e Post Malone ma ce ne sarebbero tanti altri. In italia Blanco, Madame sono le promesse per il futuro, mentre artisti come Marracash, Fabri Fibra, Salmo sono la garanzia che la scena italiana è sempre al top!

ILARIA – Il tuo artista preferito?
SIMONE – Emis Killa. Lui è il top!

ILARIA – Secondo te è possibile vivere di musica nel 2022?
SIMONE – Potrebbe esserlo ma è davvero difficile! Si fa quel che si può per riuscirci.

ILARIA – Che feedback hai ricevuto sinora sul tuo progetto?
SIMONE – Abbastanza positivo, ne sono molto felice. Ovviamente non a tutti piace la mia musica ed è giusto così, ma nel complesso sto ricevendo tante soddisfazioni.

ILARIA – Quali sono i tuoi interessi al di là della musica?
SIMONE – Mi piace molto mixare musica e colonne sonore, mi affascina l’universo della registrazione, specialmente la registrazione di ambienti sonori come piazze, tunnel, boschi ecc. Sono molto tifoso del basket e mi piace cucinare, anche se sono un cuoco parecchio improvvisato.

ILARIA – Cosa bolle in pentola?
SIMONE – Tra un mese uscirà la mia nuova canzone… sentirete ancora parlare di me.

ILARIA – Invia un saluto ai tuoi fans…
SIMONE – Siete come le montagne russe… i regalate emozioni forti. Grazie di esistere.

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