Mirco Di Centa, l’unico cuoco stripper d’Italia, a Napoli per apprendere i segreti della cucina partenopea

Di notte fa impazzire le donne con i suoi spogliarelli piccanti. Di giorno, appeso il perizoma al chiodo, prova a prenderle per la gola. Mirco Di Centa, uno degli strip man più seguiti d’Italia, ha passato qualche giorno a Napoli – precisamente a Torre del Greco – non solo per concedersi un po’ di meritato relax, ma anche e soprattutto per apprendere i segreti della buona cucina partenopea in quanto lui, oltre ad essere uno stripper, è anche un cuoco e socio del relais “Le Betulle” di Conegliano. «La cucina è sempre stata la mia passione fin da ragazzo – racconta il bel veneto -. Mia nonna materna, austriaca, era nota a Paluzza come una brava cuoca, e mamma ha ereditato le sue doti. In famiglia, ad esempio, custodiamo gelosamente la ricetta della torta Sacher, scritta a mano e in gotico». «Ho scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza in Campania – racconta il cuoco – perchè ritengo che Napoli sia la capitale del buon cibo italiano e, quindi, ho girato per ristoranti e pizzerie per conoscere meglio i prodotti locali e apprendere i segreti di alcuni piatti della tradizione partenopea». «Qui ho trovato tanti spunti anche per la mia alimentazione – svela Mirco -, in quanto sono vegetariano, una scelta personale legata al fatto che amo gli animali. La Dieta Mediterranea è gremita di piatti senza carne e pesce». «Ho intenzione di riprodurre e personalizzare ciò che ho appreso e proporlo nel mio ristorante – continua -.  La cucina campana è sensuale, carnale, erotica: insalata caprese, sauté di vongole, zuppa di cozze, pizza… Le spezie utilizzate per alcuni piatti partenopei sono afrodisiache, lo stesso pomodoro – grande protagonista delle pietanze napoletane – lo è. Anche per questo trovo la cucina napoletana molto interessante: come secondo lavoro faccio lo spogliarellista ed ero alla ricerca di un qualcosa che unisse queste mie due attività, e l’ho trovata qui a Napoli!“. Mirco ha iniziato quasi per caso questa seconda professione: «Se si ha un bel fisico, se ci si sa muovere e si possiede un buon sense of humor, allora sì, si può pensare di fare lo spogliarellista. Io resto sempre con i piedi per terra: per me per ora è un lavoro e un modo per divertirmi. Faccio spettacoli scherzosi, magari provocanti, ma tendenzialmente mai volgari».