Un uomo giovane, forte e determinato, un giornalista professionista al servizio della comunicazione e della sua città, Napoli con il quale ha un legame viscerale, fortissimo. Intraprendente, spigliato e tra mille impegni è sempre pronto a tendere la mano a chi ha bisogno, senza mai voltarsi dall’altra parte. Ecco Lorenzo Crea, che ama raccontarsi senza filtri…
1) Al di là della professione da giornalista e di direttore di Retenews24. Chi è davvero Lorenzo Crea?
Un uomo di 34 anni che ha vissuto sempre a testa alta. Questo è unico punto che rivendico con orgoglio. Ho fatto tanti errori, e li ho pagati tutti. Come giusto che sia. Ma non ho mai rinnegato me stesso, non mi sono mai accontentato, non ho mai costruito relazioni per interessi ma solo per interesse. Ho sempre messo il cuore in ogni rapporto, in ogni lavoro, in qualsiasi cosa c’è sempre stata spontaneità. Per questo le mie emozioni sono sempre sincere: se sto bene sto benissimo se sto male sto malissimo. Ma non fingo. Mai. Perché la vita smaschera sempre le persone false.
2) Come stanno andando l’esperienza da direttore di GT Channel e il format Campania domani?
Campania domani è stata una straordinaria avvenuta. Un Format Nazionale lo ricordo, andavamo in onda anche su Canale Italia, che ha raggiunto risultati incredibili. Perché il nostro salotto Tv è stato un grande riferimento per le categorie in crisi e per tutti gli esponenti più significativi della società civile campana. Ringrazierò sempre Tony Florio e tutta la squadra di GT per questa straordinaria esperienza professionale che mi ha fatto tornare in Tv dalla porta principale con un progetto nel quale ho creduto tanto.
3) Il settore degli eventi è in profonda crisi, causa Covid. Tu che di eventi ti sei sempre occupato, hai qualche consiglio per la ripresa?
Più qualità meno quantità. Gli assembramenti saranno vietati per almeno un altro anno. Ma questa estate, se come credo avremo raggiunto un numero di persone vaccinate elevate, potremmo riprendere gradualmente con gli eventi. Saranno diversi saranno ovviamente più ristretti ma proprio per questo abbiamo bisogno di alzare il livello della organizzazione e della selezione. Ho fatto un sopralluogo di recente in un locale fantastico in provincia di Napoli. Faremo una grande apertura appena si potrà ma con due parole d’ordine: sicurezza e qualità. Su questo terreno ci giochiamo una partita importante nel settore.
4) Il tuo rapporto con Napoli e la Campania?
Napoli é uno stato d’animo non è una città. Il legame con la mia città è viscerale, fortissimo. Perché io, come ogni napoletano nato qui, amo profondamente Napoli. Ma questo non vuol dire che non ne vedo i limiti e non mi accorga delle cose che non vanno. Amare Napoli non significa trovare attenuanti e giustificazioni a prassi e “comportamenti” fuori luogo. Amare Napoli significa cercare soluzioni ai problemi per farla crescere sempre di più. Perché questa città ha delle potenzialità straordinarie ma che in gran parte sono inespresse. Viaggiamo al 30% delle nostre possibilità. Se riusciamo a ripartire bene dopo questo maledetto virus non ci ferma più nessuno. Ma non si può sbagliare.
5) Sei sempre vicino alle fasce piu’ deboli. Quanto è importante la solidarietà oggi?
Essere solidali significa guardare oltre il proprio naso. A me hanno insegnato a tendere la mano a chi è rimasto indietro, a non fregarmene del prossimo, a non essere egoista.
Con questo spirito ho provato a dare un piccolo contributo da Marzo in poi fondando RETEXNAPOLI con tante amiche e amici che per mesi hanno sostenuto più di 500 nuclei familiari in difficoltà. Una goccia nel mare certo, ma tante gocce fanno la differenza.
6) Quale progetto stai portando avanti?
Mi appassiona molto il ruolo di Consigliere Istituzionale della Confesercenti. Col Presidente Schiavo stiamo rafforzando la squadra della associazione, avviando percorsi virtuosi con una serie di categorie . Su tutte quella della ristorazione con la nomina dei nuovi vertici della FIEPET senza dimenticare il settore Estetica e Bellezza.
Confesercenti è una grande organizzazione nazionale che rappresenta 350.000 imprese . Oggi più che mai c’è bisogno di costruire ponti fra i corpi intermedi e le istituzioni. Le famiglie e le imprese hanno bisogno di risposte certe e di punti di riferimento sul territorio. Noi proveremo a fare la nostra parte in tal senso. Il 2021 è un anno decisivo per l’Italia e il Sud. Il treno del Recovery Fund non va perso. È una occasione che non tornerà più .
7) Un tuo auspicio per il 2021 che è appena iniziato….
Guardi speriamo intanto che sia un anno sereno. Il 2020 ci ha insegnato il valore della stabilità, della famiglia, della salute. A non dare nulla per scontato . Ovviamente chi era “cattivo” tale è rimasto. Non mi illudo che in tanti abbiamo imparato la lezione ma sono convinto che ci sia una parte non piccola del paese che ha capito che certe cose non vanno più trascurate. Anzi che le cose più importanti sono le persone. Auguri quindi a me stesso di “conservare” le persone a me care e conoscerne tante altre che vogliono vivere mettendo al centro il cuore, l’anima, la bellezza della semplicità. Non rimpiango le persone perse nel tempo ma il tempo che mi hanno fatto perdere alcune cose. Perché il tempo ha un valore inestimabile e non va sprecato.
di Giuseppe Cossentino