
Intervista a Antonio Basile, sponsor di Miss Europe Continental 2022
Raccontiamo del rapporto storico con Miss Europe, che ti lega alla famiglia Cerqua e ad Alberto, l’attuale
Patron. Sei qui dal primo giorno…
“L’idea è stata sviluppata, insieme, all’inizio. Essendo io un po’ più vecchietto, ho iniziato a collaborare per
simpatia e per amicizia e così sono passati questi sette anni. Il rapporto è sempre rimasto tale e quale, se
non migliorato negli anni. È stato ottimo, di grande rispetto. Ho tanta ammirazione per Alberto, che con la
sua giovane età è riuscito a fare qualcosa di stupendo. Forse abbiamo oscurato gli altri concorsi, se mi posso
permettere di dirlo”.
E qual è il segreto di questa grande crescita, visto che tu l’hai vista dall’inizio?
“Lavoro e sudore. Alberto sta in ufficio dalla mattina alla sera. Le ragazze che stanno lì a lavorare non si
possono muovere. Bisogna stare sempre sul pezzo e fare le cose per bene”.
Cosa da Niss Europe oggi ad una ragazza che vince o partecipa?
“Nicole di Mario, che ha vinto la prima edizione, è stata presa per La Pupa e il Secchione Show con Barbara
D’Urso. Un’edizione condotta da Antonio Zequila ed Emanuela Tittocchia. Poi ovvio che tutto dipende dalle
ragazze, dal loro carattere, dall’inserimento, dall’agente e da tante cose. Miss Europe ti dà la visibilità, poi
te la devi saper giocare”.
Cosa invece ha dato Miss Europe ad Antonio Basile in questi anni?
“Oltre all’amicizia, molta collaborazione, che dall’anno prossimo sarà ancora più stretta. Abbiamo studiato
un kit per le Miss che comprenderà, la tutina, il costume e l’accappatoio, il borsone, il k-way”.
A parte il concorso, quali sono i prossimi progetti del tuo brand?
“Diciamo che sono due o tre. Ci sono delle scarpe da passeggio e classiche da uomo. Adesso, sto studiando
una collezione di t-shirt a favore della pace, con il ricavato che verrà devoluto ai profughi. Questa guerra in
corso è una cosa che non mi fa dormire la notte. Non per la mia vita, che ormai è più o meno compiuta, ma
per quello che vedo”.
Per quanto riguarda invece la moda oggi: come nascono le tue idee e come vivi questo momento
difficile? Miss Europe, in questo momento preciso, rappresenta una ripartenza per il settore.
“Diciamo che la moda è varia; non è più come una volta. Una volta la moda era quasi unica. C’erano i capi
stilisti come dico io, che in quell’anno decidevano il colore e tutti quanti vestivano di quel colore, ma con stili
diversi. Adesso la moda è molto frammentaria, perché legata agli influencer. Non c’è più lo stilista di
riferimento, ma c’è l’influencer di riferimento. E siccome ce ne sono tanti, la moda è diventata varia. Ecco
perché le tutine per le prove di Miss Europe le ho fatte di tutti i colori, così sono tutti contenti”.
Hai un sogno da realizzare? Che ti piacerebbe fare di quello che non hai ancora fatto dopo tante
soddisfazioni in questo campo?
“Devo dire la verità: in questo momento non ho sogni, tranne che la pace per I bambini. I miei sogni li dedico
tutti a loro. Sogno che finisca questo momento e che vivano la loro vita come è giusto che sia.
C’è un altro momento della tua carriera che ti è rimasto impresso, al di là delle soddisfazioni di Miss
Europe?
“Il teatro della moda che ho fatto a Sofia. Partecipavano 5 italiani e uno straniero ed ogni mese facevamo
una sfilata così. E poi ho nel cuore la sfilata più bella, quella dopo Versace nel Duomo di Berlino. È stata una
cosa veramente spettacolare; il massimo del mio brand, l’apice”.
Una persona che ha sfilato per te, che è stata una soddisfazione? C’è qualche personaggio famoso di cui
hai un bel ricordo?
“Belen ha sfilato per me per prima in Italia. È stata con me a Bologna nel teatro di Reggio, intorno al 2000.
Credo sia stata la sua prima apparizione. Me la portarono e la vedemmo io e il mio amico Alfredo Mariani.
Pensammo già da quel momento che lei avrebbe avuto successo perché comunque era molto simpatica. E la
simpatia a volte conta molto di più della bellezza”.